Pane del Med, civiltà del grano

Ti sei mia chiesto da dove derivi la semplice parola “pane”?
Una domanda che può sembrare disarmante ma che al contrario sviluppa una complessità di un concetto fondamentale.

Per capirne la portata dobbiamo necessariamente fare un salto nel tempo più lontano, agli albori della civiltà umana e più precisamente 14,400 anni. Questi sono infatti gli anni della focaccia di pane azzimo più antica del mondo, ritrovata in Giordania e che con sorpresa sancisce che il pane e quindi la cultura di seminare grano o semi che possano produrre farine, sia ciò che ha stimolato la nascita dell’agricoltura stessa.

Ma torniamo al pane di oggi e alle sue origini etimologiche e scopriamo che la parola pane sembra potersi ricondurre alla radice sanscrita pa- cioè bere o più in generale nutrire (da cui anche pa-sto). Si noti che il primo alimento per l’uomo è il latte materno, un pasto liquido. Probabilmente l’essenzialità e la primarietà del latte è stata attribuita e riconosciuta anche al pane quale alimento essenziale e fondamentale a prescindere dalla sua consistenza. Una meno diffusa attribuzione di origine, riconduce la parola pane sempre alla radice pa- ma col significato di sostenere, proteggere (da cui pa-dre). Sia nell’una, sia nell’altra interpretazione, viene fuori l’importanza, quasi, la “sacralità” del pane.

Che sia “azzimo” quindi senza lieviti, o che sia “pita”, parola questa che significa pane in aramaico, o che sia addirittura “piadina” che a sua volta voleva dire piccolo piatto, é innegabile che questo incredibile alimento sia il vero centro dell’alimentazione del Mediterraneo e quella sacralità legata alla parola stessa, sarebbe bene ricordarla ogni volta che ci sediamo a tavola.